Sherwood Festival 2021

Sherwood 2021 | Park Nord Stadio Euganeo - Padova | #Sherwood21

Eventi

Il manifesto della cura

Presentazione del libro “Il manifesto della cura. Per una politica dell’interdipendenza” (Alegre Edizioni)


ore 21.00 – Libri, Media & Produzioni

Con:

Marie Moïse e Jennifer Guerra (Curatrici di traduzione e postfazione)

La rete di associazioni e singoli “All You Can Care” insieme alle realtà di mutualismo ribelle nate in tutto il nordest prima e durante la pandemia presentano un dibattito attorno alla costruzione delle comunità di cura dal basso. A partire dalla presentazione del libro “Manifesto della cura”, scritto a più mani da “The Care Collective”, parliamo di come il principio organizzatore della cura sia una importante e radicale chiave di volta per costruire cambiamento reale nella nostra società. Contrapporre quindi al mercato neoliberale un’economia della cura basata sul benessere delle persone e non sul profitto è parlare di redistribuzione e di bisogni, di giustizia sociale e di disvelamento dei ruoli
imposti dalla razzializzazione e dal patriarcato.
Il Manifesto individua quattro cardini fondamentali per dare vita a comunità di cura: il mutuo soccorso, lo spazio pubblico, la condivisione di risorse e la democrazia di prossimità. Facendo tesoro delle buone pratiche dei movimenti femministi e ambientalisti propone una cura reciproca, non paternalista né assistenzialista: una «cura promiscua», che non discrimina nessuno ed è fuori dalle logiche di mercato. L’obiettivo è arrivare a un vero e proprio «stato di cura» che non solo crea infrastrutture di welfare «dalla culla alla tomba» ma genera una nuova idea di democrazia orientata ai bisogni collettivi. Dimostrando che la cura è il concetto e la pratica più radicale che abbiamo oggi a disposizione.


Vi invitiamo a seguire queste indicazioni:

• Per la sicurezza di tutti: evitate assembramenti, indossate la mascherina quando vi alzate dai tavoli, igienizzatevi frequentemente le mani.

• Per garantire la sopravvivenza del festival vi chiediamo di non introdurre bevande di nessun tipo dall’esterno.

• Nel rispetto della campagna “Sherwood Change For Climate Justice” vi ricordiamo che non si potranno introdurre vetro e plastica all’interno dell’area.

• Per il rispetto del nostro vicinato vi raccomandiamo di non suonare percussioni o altri strumenti dopo la mezzanotte!

Sherwood Festival è necessario! E sarà per tutt*.

Non sono necessarie prenotazioni


Infoline: 335.1237814
(Risponde dalle ore 13:00 alle 18:00)
Per info generali: [email protected]

Riff Green & Friends

Alle ore 21.00 :
Ottavi di Finale degli Europei di calcio su Maxi-Schermo


Riff Green nasce a Treviso e comincia a scrivere canzoni all’età di quattordici anni. Il suo percorso musicale comincia con l’esperienza giovanile dei Jetstream e prosegue con il duo Seagulls spostandosi sempre di più dal rock verso la musica cantautoriale di ispirazione americana.

Riff Green su Facebook


Vi invitiamo a seguire queste indicazioni:

• Per la sicurezza di tutti: evitate assembramenti, indossate la mascherina quando vi alzate dai tavoli, igienizzatevi frequentemente le mani.

• Per garantire la sopravvivenza del festival vi chiediamo di non introdurre bevande di nessun tipo dall’esterno.

• Nel rispetto della campagna “Sherwood Change For Climate Justice” vi ricordiamo che non si potranno introdurre vetro e plastica all’interno dell’area.

• Per il rispetto del nostro vicinato vi raccomandiamo di non suonare percussioni o altri strumenti dopo la mezzanotte!

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(Risponde dalle ore 13:00 alle 18:00)
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Politica e violenza

Presentazione del libro “politica e violenza. Teoria e pratica del controllo sociale” (Meltemi Ed.)


dalle ore 20.00 – Libri, Media & Produzioni

Con:

Alessandro Senaldi (Curatore)

Moderano:

Rossella Puca ed Elettra de Pirro (Radio Sherwood)


Il presente lavoro intende riempire un “vuoto”, per quanto paradossale: nonostante non manchino teorie e riflessioni sul ruolo della violenza all’interno della politica e della società, raramente queste sono riuscite ad analizzare tale tematica senza lasciarsi tentare dallo scandalismo o dalla morbosità. Anche le scienze sociali sono coinvolte nell’incapacità di spezzare il binarismo: identificare la violenza semplicemente come criminalità oppure, più raramente, minimizzarla per proporre un’immagine bonaria ed edulcorata di coloro che l’hanno praticata o che ancora la praticano Nel Novecento, però, la violenza politica non è stata un argomento tabù, casomai una sorta di Giano bifronte, dal momento che animava da un lato uno dei criteri di legittimità dello Stato (“detentore del monopolio della violenza legittima”, appunto), dall’altro le rivendicazioni di quelle organizzazioni politiche radicali che, negli anni Settanta e Ottanta, cercavano una sorta di “diritto alla violenza”. E oggi? Dentro un panorama politico in apparenza “pacificato”, il presente volume offre al lettore una serie di casi empirici e di riflessioni teoriche sul nesso tra politica e violenza nella società contemporanea.


Vi invitiamo a seguire queste indicazioni:

• Per la sicurezza di tutti: evitate assembramenti, indossate la mascherina quando vi alzate dai tavoli, igienizzatevi frequentemente le mani.

• Per garantire la sopravvivenza del festival vi chiediamo di non introdurre bevande di nessun tipo dall’esterno.

• Nel rispetto della campagna “Sherwood Change For Climate Justice” vi ricordiamo che non si potranno introdurre vetro e plastica all’interno dell’area.

• Per il rispetto del nostro vicinato vi raccomandiamo di non suonare percussioni o altri strumenti dopo la mezzanotte!

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(Risponde dalle ore 13:00 alle 18:00)
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Aspettando la Gira

Aspettando la Gira, conosciamo l’autonomia.

Uno sguardo alla delegazione zapatista in Europa


ore 20.00 – Libri, Media & Produzioni

A cura di:

Ass. Ya Basta! Êdî Bese!
Open Memory – Centro Studi e Documentazione Sherwood

Viaggiare e raccontare. Camminare domandando. La presentazione pubblica allo Sherwood Festival di un altro grande evento storico che proprio in questi mesi si sta dando e che ci vede protagonisti: la “Gira Zapatista”, il viaggio di una delegazione zapatista attraverso i cinque continenti alla ricerca delle poche ma importanti cose che uniscono i los de abajo.

Così l’autonomia zapatista comincia un nuovo capitolo della sua storia dimostrando che per costruire un “mundo donde quepan muchos mundos” sia anche necessario sognare ed immaginare obiettivi nei termini di lunga durata storica. Uno stimolo a costruire il sogno collettivo di quell’Europa che resiste e si ribella alle logiche imperialiste ed estrattiviste dei propri governi, al modello di Europa da essi costruito e alle sue politiche economiche, sociali, migratorie. Un sogno che orienti gli obiettivi e le strategie di lotta condivise e fornisca la barra per orientarsi nelle contraddizioni della contemporaneità e declinare la propria resistenza locale nel contesto globale.

Riportare al centro della riflessione collettiva la necessità di costruire un sogno condiviso dal basso costituisce in questo senso un primo passo anche nella diffusione della consapevolezza che un altro modello sia possibile immaginarlo e costruirlo. Che sia possibile costruirlo solo attraverso l’intersezionalità della lotta all’idra capitalista, come l’hanno definita le compagne e i compagni zapatisti.

L’esempio zapatista, attraverso la sistematicità dei successi che coronano la proverbiale lentezza del suo camminare, rappresenta un importante strumento per dimostrare la necessità di concepire la propria resistenza in prospettiva storica. La Gira in Europa, a ventisette anni dal levantamiento, non solo ci dà la possibilità di conoscere gli sviluppi dell’esperienza zapatista e del suo percorso di resistenza, ma rappresenta anche una grande opportunità per sollevare questo tema e porlo al centro dell’attenzione, anche al di fuori dei circuiti degli addetti ai lavori di lunga data.

L’Europa dal basso che accoglie lo Squadrone 421 e che attende il resto della delegazione ha quindi la responsabilità di valorizzare in questo senso l’arrivo delle compagne e compagni dal Chiapas e di trasformarlo in un’occasione per superare l’immobilismo interpretativo che ha caratterizzato il pensiero socialista occidentale, prigioniero dell’ortodossia e dei suoi modelli stato-centrici, facendo delle resistenze europee degli ultimi trent’anni la base per una nuova elaborazione di pensiero e prassi.

Questo è il momento di far ballare i nostri cuori, di mettersi in gioco, di dare la vita per sconfiggere la morte. Non esiste un piano o un pianeta B. Organizzarsi e lottare per non morire, per dimostrare ancora una volta che otro mundo es posible y necesario.


Vi invitiamo a seguire queste indicazioni:

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España Circo Este

Appena 6 anni di attività e più di 500 concerti tra Italia, Europa ed America, per la band Espan~a Circo Este. La musica degli E.C.E. è un mix di Pop e di Punk, di Tango e di Cumbia, di Latin e di Reggae. Un sound unico ribattezzato Tango-Punk.

La loro carriera ha inizio nel 2013 quando la band pubblica l’E.P. autoprodotto IL BUCATESTA a cui fa seguito un tour di oltre 100 date tra Spagna ed Italia.

Nel gennaio 2015 pubblicano La Revolucion del Amor, il primo LP, che li impegna in un tour europeo di 120 date in 6 paesi diversi (Italia, Svizzera, Austria, Danimarca, Germania e Repubblica Ceca), mentre nell’estate dello stesso anno vengono chiamati come opening act ufficiali nei tour italiani di artisti dal calibro di Manu Chao e Gogol Bordello.

Il 2016 li vedrà ancora “on the road” in Italia e nel resto d’Europa. Un lungo Tour che farà tappa in alcuni dei più importanti festival europei, come l’Hafenfest di Amburgo, il Breminalia di Brema, il Passpop ed il Lowlands in Olanda (unica band italiana invitata da questi due storici festival olandesi in oltre 20 anni di programmazione).

Nel 2017 pubblicano in Italia con Garrincha Dischi – ed in licenza anche in Spagna, Portogallo, Andorra, Francia e Germania, Austria e Svizzera – il loro secondo album Scienze Della Maleducazione e nell’autunno dello stesso anno ricevono a Faenza il premio MEI per il “Miglior Tour Nazionale ed Internazionale” dell’anno. Il 20 Ottobre dello stesso anno esce il loro primo disco live Tour della Maleducazione che imprime su disco l’energia incendiaria che la band sprigiona sul palco.

A marzo 2018 volano verso gli Stati Uniti selezionati tra le 12 band ospiti dell’International Day Stage del mitico South by Southwest di Austin in Texas, siglando così la loro prima apparizione fuori dal Vecchio Continente. A giugno dello stesso anno pubblicano per il mercato Sud Americano Bau Bau Ciudad, un EP di tre tracce in collaborazione con l’artista messicana Flor Amargo.

Nel 2019 entrano in studio con il produttore Fabio Gargiulo (Lo Stato Sociale, Arisa, Eros Ramazzotti, La Rappresentante di Lista, Motta, ecc…) per le registrazioni del loro terzo e nuovo album – Machu Picchu – pubblicato in Novembre 2020 per Garrincha Dischi / Sony Music Italy.

Il videoclip del singolo “Dormo Poco e Sogno Molto” – diretto dal regista Paolo Santamaria (Lo Stato Sociale, Ex Otago, The Bluebeaters, ect…) – riscuote un grande successo internazionale vincendo – a Marzo 2021 – ben 6 awards (Cortinametraggio 2021, Venice Shorts Italy, Laurus Film Festival Moldovia, Best Director Awards London, Eurasia Film Festival Moscow e Rome Indipendent Film Awards) e oltre 20 offical selections (tra questi segnaliamo il Berlin Video Music Awards, Montreal Indipendent Film Festival, Cleveland International Film Festival e il Bogotà Music Video Festival)

In primavera 2021 gli España Circo Este pubblicheranno esclusivamente per il mercato Sud Americano – Make Amor Great Again – un LP cantato in lingua spagnola con una selezione dei loro migliori brani estratti dai primi 3 dischi a cui seguirà – Covid permettendo – un primo tour promozionale in Messico ed Argentina.
Gli España Circo Este sono: Marcello (Voce, Chitarre), Jimmy (Batteria, Percussioni, Voce), Ponz (Basso, Synth, Voce), Matteo (Fisarmonica, Chitarre, Violino, Voce).

España Circo Este su Facebook


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Gian Maria Accusani

“Da grande faccio il musicista”

Un viaggio nel mondo della musica atraverso aneddoti e canzoni


Gian Maria Accusani, fondatore e leader di gruppi come Prozac+ e Sick Tamburo, si presenta per la prima volta al pubblico in veste di raccontatore di storie (storyteller).

Con lo spettacolo “Da grande faccio il musicista”, ci racconterà il suo percorso musicale, dall’adolescenza ai tempi del The Great Complotto, fino ad arrivare al presente con i Sick Tamburo, passando ovviamente per le altre varie esperienze, come quella dei Prozac+ . 

Ci racconterà aneddoti in cui spiegherà come sono nate certe canzoni e perché sono state fatte certe scelte, ci racconterà dei viaggi musicali e molto altro.

Il tutto ovviamente condito da alcuni brani eseguiti con chitarra e voce.

Gian Maria Accusani su Facebook


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Ecologia, sindemia, diseguaglianze

Ecologia, sindemia, diseguaglianze: mappatura di una crisi sistemica


ore 20.00 – Stand “Libri, Media & Produzioni”

Con:

UTR Ecologia Politica Bologna
Gennaro Avallone
(Università di Salerno)

Modera:

Anna Clara Basilicò (Global Project)


Alle origini del virus che ha paralizzato le nostre vite più di un anno fa c’è una malattia ben peggiore che ancora non siamo riuscitə a debellare. Il capitalismo ammala questo pianeta fin dalle sue origini, muta per reagire agli attacchi che gli vengono mossi, produce varianti sempre più subdole, si diffonde seguendo traiettorie sempre nuove, battendo sentieri prima inesplorati.

Alle origini del Covid c’è un modo di organizzare la natura che è incompatibile con la vita.
Partendo da queste premesse partiremo dal volume “Dialoghi sulla Pandemia – crisi, riproduzione, lotte”, frutto di uno straordinario lavoro di riflessione e discussione condotto durante il primo lockdown, per tracciare insieme ad attivistə e studiosə la mappa della crisi sistemica che ha reso possibile l’affacciarsi di una vera e propria “era delle pandemie”.


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Calcio e migrazioni

Presentazione del libro “Calcio e migrazioni”. Un fenomeno Mondiale (Bepress Ed.)


ore 20.00 – “San Precario Free Sport Area”

Con:

Gian Marco Duina (Autore)

Il gioco del calcio, con la sua diffusione mondiale, è sempre stato lo specchio dei fenomeni storici che lo circondavano. Sin dalla nascita dell’uomo, i flussi migratori ne hanno caratterizzato la specie, differenziandola da altri animali e permettendone la diffusione su tutto il globo, e con l’accentuarsi dei flussi migratori degli ultimi secoli anche il calcio non ne è rimasto immune.Come mai l’Italia due volte campione del mondo negli anni ’30 portava con sé numerosi argentini? Come mai la Francia campione del mondo nel 2018 contava molti giocatori provenienti dall’Africa? Che rapporto c’è tra la costruzione del Muro di Berlino e l’ampia presenza di calciatori di origine turca nella nazionale tedesca? Partendo dalle ventuno edizioni dei Mondiali di calcio, questo libro intende analizzare i fenomeni storico politici che hanno attraversato il nostro mondo tramite le storie di chi ha calpestato il palcoscenico più prestigioso del gioco più bello del mondo.

Alle ore 21.00 – Proiezione su maxi-schermo della partita Belgio-Italia, valida per i quarti di finale degli Europei di calcio “Euro2020”.


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Cornea

Alle ore 21.00 – Proiezione su maxi-schermo della partita Belgio-Italia, valida per i quarti di finale degli Europei di calcio “Euro2020”.

I Cornea sono un power trio proveniente da Padova dedito a sonorità ipnotiche, pesanti, decadenti ma allo stesso tempo oniriche ed introspettive. I sei brani che compongono l’album d’esordio “Apart” (2020 Jetglow Recordings / Doppio Clic Promotions) – tra chitarre shoegaze immerse nel riverbero e la pesantezza atmosferica tipica del doom – sintetizzano e fotografano il percorso artistico di una band in costante evoluzione.


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Un Estadio in ogni Barrio

Ieri, oggi e domani per uno sport senza confini


Ore 20.00 – Libri, Media & Produzioni

Con:

Attiviste e attivisti del Comitato Promotore


2001-2021 I sogni attraversano ancora gli oceani, scalano le montagne, non conoscono confini…
Negli ultimi mesi attivisti, attiviste, ultras e cittadini/e hanno deciso di rimettersi in cammino per ridare vita all’Estadio del Bae, per concretizzazione i sogni di Francesco Romor e per costruire quindi un’idea di sport diversa da quella a cui siamo abituati a pensare.

Il progetto locale “Un Estadio in ogni Barrio”, affiancato da quello internazionale, fa pienamente parte di questo nuovo percorso e il suo obiettivo è dare l’occasione di recuperare tutti quei campetti abbandonati, dismessi, dimenticati e lasciati a sè stessi che abitano i quartieri di Mestre e dintorni, per salvarli dall’ennesima cementificazione e riconsegnarli alla cittadinanza, alla comunità giovanile, a una dimensione sportiva popolare che troppo spesso manca.
In questo ultimo periodo il comitato promotore dell’” Estadio del Bae” ha mappato le strutture dismesse del territorio metropolitano, pianificando interventi mirati per ogni campetto. Il messaggio del progetto è molto chiaro: “avete voluto abbandonarlo, ora c’è un estadio in questo barrio!”.


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